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I festival in questa città non mancano di certo, al punto che la parola ormai abusatissima da tutti sta diventando sinonimo di un generico evento culturale. Non è certo il caso di questo evento del tutto carino proposto da quei bravi ragazzi di Officina Meca nei giardini del Grattacielo. Per tre giorni l’area verde alla base delle due torri si riempirà di musica e iniziative collaterali, food truck, laboratori, mercatini… Sarà insomma il posto dove stare, per godersi in buona compagnia quella parte del quartiere Giardino da cui tutti scappano, quel triangolo di verde che tanto spaventa e finisce spesso al centro dell’attualità e del dibattito politico.
La prima edizione di Carino! è inserita nel palinsesto più ampio di iniziative del progetto Giardino Wow, organizzato in varie date estive da alcune associazioni del territorio e supportato dal Comune di Ferrara. Tra musica, ristoro e tante attività ricreative, il giardino del grattacielo prenderà dunque vita da oggi a domenica 16 giugno.
“Dopo aver passato l’inverno organizzando concerti nella sala polivalente alla base del Grattacielo, è stato naturale per noi cercare di realizzare un festival all’aperto che ne fosse naturale prosecuzione – spiega Matteo Faggioli di Meca – perché lo spazio si presta ad essere vissuto anche nel periodo estivo. Il target è piuttosto giovane, puntiamo ad appassionati di musica di qualità ma vogliamo richiamare anche la popolazione che abita il quartiere così da farci conoscere meglio.”
A prescindere che li conosciate i due nomi di punta di questo festival sono di tutto rispetto e meritano di essere scoperti. Portarli a Ferrara non è facile specialmente se non si hanno alle spalle anni di carriera come organizzatori di eventi, ma in questa prima stagione i ragazzi di Meca hanno dimostrato di essere un gruppo coeso e capace di arrivare anche ad artisti ormai affermati sulla scena nazionale, che difficilmente sarebbero passati dalle nostre parti.
Sul palco, venerdì 14 giugno, la super band I Hate My Village, anticipata dai padovani Flap e dal Djset di Puz. Superband perché i componenti degli I Hate My Village provengono tutti da gruppi di fama in Italia e all’estero: la voce è quella di Alberto Ferrari dei Verdena, alla batteria c’è Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), la chitarra è quella di Adriano Viterbini (Bud Spence Blues Explosion) e al basso troviamo Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. Una formazione d’eccellenza alla ricerca del groove perfetto, nato da una necessità espressiva tra sonorità rock che incontrano quelle africane.
Sabato 15 tutto all’insegna della musica elettronica con Populous, producer e dj salentino, introdotto da Tebo, produttore e musicista ferrarese, e dj Rosalita, per ritornare ai suoni caldi del sud tutti da ballare, e il djset di #Lobo. La chiusura domenica 16 è interamente ferrarese e di nuovo elettronica: sul palco Paolo Maiarelli con il suo progetto Pol100, il trio Djstivo che mescola jazz a sonorità più contemporanee e infine il djset di Shavi che darà la giusta carica ai giardini del nostro grattacielo.
I concerti, gratuiti, inizieranno alle 20.30, ma già dal pomeriggio sono previste attività e laboratori: sabato alle 17 il laboratorio per bimbi da 5 a 11 anni con Caterina Pocaterra, dal titolo “Costruisci il tuo giardino con Cate” e il workshop di difesa personale con Luca Depunzio. Domenica alle 17 il laboratorio di erboristeria per l’autoproduzione di olii medicinali, a cura di Alpha&Omega Ferrara, al costo di 15 euro a persona, e gli incontri di boxe degli allievi della Costantino Boxe.
Un programma che fa dunque gioco di squadra tra alcune attività che solitamente utilizzano questi spazi durante l’anno. Matteo Faggioli è convinto che sia la chiave vincente per far tornare le persone da queste parti e si fa portavoce per tutto il gruppo: “Crediamo che riportare in vita sempre più spazi alla base del grattacielo, come è stato fatto con la sala polivalente dove siamo noi, ma anche con la Biblioteca Popolare Giardino, sia un’attività fondamentale a cui occorre dare continuità nel tempo, non devono essere interventi isolati e a spot. Questa è l’arma vincente per riuscire a riportare gente nel quartiere offrendo al contempo attività e servizi ai residenti. Spesso abbiamo ospitato concerti che hanno richiamato pubblico da fuori città: Treviso, Padova, Bologna, addirittura Pordenone. Sono venuti tutti per assistere a concerti che si tenevano sotto il grattacielo di Ferrara… sembra impensabile dirlo ai nostri concittadini ma è proprio così. Questo significa che se gli spazi sono ben gestiti, non solo offrono valore al quartiere, ma all’intera città. Persino le proiezioni del cineforum questo inverno, con film non distribuiti nelle sale e in lingua originale, hanno sempre avuto tutti i posti occupati fino all’ultimo: gli spazi del grattacielo possono essere la risposta alla voglia di attività che ha tutta la città.”
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