18 Aprile 2023

Del sognare: l’ossessione per Isabella d’Este in mostra nei disegni minuziosi di Maurizio Bonora

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Conosco Maurizio Bonora da molti anni e tra le sue numerose qualità ho sempre ammirato la dedizione totale e la pazienza con cui realizza le sue opere. Come le sculture enormi e misteriose che avrete senz’altro visto in qualche giardino a Ferrara o i disegni dove i brevi tratti di matita si intrecciano a migliaia fitti fitti e richiedono lavorazioni lunghissime oltre che di precisione. L’arte di Bonora non è pop, non sta sui social, non richiede l’attenzione mordi e fuggi del nostro tempo ma anzi una contemplazione paziente e silenziosa, riservata come il carattere del suo autore.

maurizio bonora durante l’allestimento – foto di eugenio ciccone

La mostra che inaugura mercoledì 19 aprile nella sala espositiva al piano terra di Palazzo Turchi di Bagno è l’ennesima dimostrazione di tale dedizione, ed è il frutto del lavoro degli ultimi 5 anni, come prolungamento di un progetto più specifico e annullato per via della pandemia. Il titolo dell’esposizione è “Del sognare. Isabella: un ritratto incompiuto di Leonardo” ed è organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. La curatela è affidata alla Prof.ssa Ada Patrizia Fiorillo e al Prof. Massimo Marchetti.

Oltre quaranta tra disegni e dipinti, corredati da tavole narrative, tracciano un itinerario espositivo dedicato alla figura di Isabella d’Este. Il volto della nobildonna estense è il fil rouge narrativo di una storia di fantasia che accompagna il visitatore nel mondo dei sogni, attraverso visioni personalissime dell’autore, che da Leonardo spazia alla bottega di Tiziano e arriva ai giorni nostri, dove trovano posto perfino temi ambientalisti.

Maurizio bonora, ritratto di isabella d’este – foto di eugenio ciccone

Una gigantesca opera di ricostruzione e invenzione che Bonora non è nuovo a compiere: ricordate quando nel 2015 partendo dalle poche tracce dipinte a secco di una delle pareti perdute del Salone dei Mesi, ricostruì le porzioni figurative mancanti, interpretando le lacune sulla base della profonda conoscenza dell’arte ferrarese del Quattrocento?
Anche qui verità e finzione si mescolano con grande sapienza: le opere in mostra si sviluppano a partire da un cartone di Leonardo, unica testimonianza rimasta del dipinto che il maestro di Vinci avrebbe dovuto eseguire per la nobildonna estense.

Il Ritratto di Isabella d’Este è un disegno preparatorio di Leonardo Da Vinci del 1500, eseguito a carboncino, sanguigna e pastello giallo su carta e conservato al Museo del Louvre di Parigi.
Fuggito da Milano alla vigilia della capitolazione ai francesi nel 1499, Leonardo fece sosta a Mantova, dove venne accolto da Isabella d’Este, carismatica moglie di Francesco II Gonzaga. Isabella, durante il suo viaggio a Milano del 1498, aveva visto il Ritratto di Cecilia Gallerani e ne era rimasta talmente affascinata da desiderare intensamente un suo ritratto da parte di Leonardo.

leonardo da vinci – Ritratto di Isabella d’Este

Le fonti attestano che Leonardo dovette eseguire almeno due ritratti ma non si andò oltre il disegno preparatorio: uno dei due è scomparso, mentre il secondo è quello esposto al Louvre. Il disegno originale ha una serie di forellini praticati con un ago lungo le linee di contorno della veste e della mano destra, testimoniando come l’opera fosse pronta per lo spolvero, tecnica con cui si riportavano i puntini che avrebbero guidato la mano del pittore sul supporto finale, tramite un tampone di polvere di carboncino.

Maurizio Bonora, lavorando come un garzone al servizio di Leonardo, prende quel disegno e lo rielabora a suo modo, con varie tecniche tra cui proprio lo spolvero, ipotizzandone varianti, sfondi, luci, dettagli delle mani e perfino ricostruendo le macchie di usura dell’opera originale. Un lavoro certosino di studio che può diventare utilissimo spunto didattico, ideato a partire dal saggio Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci, che Sigmund Freud scrisse nel 1910. Nel suo testo Freud tenta di spiegare i meccanismi psichici alla base del suo comportamento, addentrandosi tra le altre cose nella vita psicosessuale dell’artista toscano, a partire da un incontro ambiguo avuto in tenera età con un esemplare di nibbio.

il dettaglio del nibbio e leonardo bambino, nel disegno di maurizio bonora

Così, ecco che esaurita l’analisi dell’opera iniziale su Isabella d’Este, Bonora prosegue la sua indagine introducendo nell’esposizione un personaggio di fantasia, un allievo di Leonardo dal nome guarda caso di Nibbiolo. Dopo aver lavorato al ritratto di Isabella d’Este ne rimane affascinato al punto da sognarla più volte, ritraendola e confrontandosi al riguardo con il maestro fino a reincontrarla per caso molti anni dopo nella bottega di Tiziano, a Venezia. Le vicende narrate e immaginate da Bonora sembrano la trama di un romanzo a base storica (e meriterebbero un volume che sopravviva alla mostra), i toni delle opere che l’accompagnano qui diventano onirici, tavolta esoterici, geometrici, in un tripudio di citazioni e rimandi da scoprire e apprezzare anche grazie al corposo apparato testuale.

La quasi totalità del lavoro è realizzato a matita o sanguigna, con qualche rinforzo a penna e qualche opera a olio, le opere sono tutte incorniciate in un legno grezzo, da bottega, prive di vetro e appoggiate su strutture quasi da lavoro, realizzate da Bonora stesso per rendere maggiormente l’idea dell’ambiente dove si muove tipicamente l’artista. Questo consente di apprezzarne da vicino i dettagli minuscoli e la tecnica certosina, tratto distintivo dell’intera mostra, particolarmente visionaria.

D’altra parte l’intera opera di Bonora presenta un rapporto profondo tra la componente storica e quella letteraria del proprio tessuto culturale. Suggestioni di studi, personificazioni filosofiche, miti classici entrano in campo da sempre nella sua produzione, insieme ad un’analisi e un’interpretazione degli spazi architettonici di Ferrara, riletti attraverso le trasformazioni avvenute nei secoli. Non manca anche in questo caso una visione del mondo a tratti pessimistica ma strettamente attuale: ne sono prova le enormi tavole finali, scenografie ideali della storia rappresentata, dove passato e futuro si incontrano tra suggestioni geometriche e surreali.

maurizio bonora, nibbiolo ritrae isabella

INFO:
Maurizio Bonora
Del Sognare. Isabella: un ritratto incompiuto di Leonardo.
Palazzo Turchi di Bagno, corso Ercole I d’Este, 32
La mostra è visitabile fino al 19 maggio, tutti i giorni dalle 10 alle 18.