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Vigilia di Natale, ore 19.30, regali acquistati. Prima di scartare quelli che mi attendono domattina me ne concedo uno in leggero anticipo togliendomi una vecchia curiosità: suonare al campanello della villa di via Cassoli 12, per scoprire chi si nasconde dietro il giardino più bello che ci sia, il più ricco e fotografato ogni anno a Natale. Se come me passate spesso lungo la pista ciclabile che da via Garibaldi, attraversata Corso Isonzo, porta verso l’USL e la Stazione ferroviaria, avrete senz’altro notato un giardino sulla vostra destra,che più di ogni altro incuriosisce i passanti che si fermano ad ammirarlo e fotografarlo. Accade in questi giorni ogni anno, da lungo tempo ormai, quando le luci bianche ed eleganti fanno il paio con lanterne e candele ad ornare un vialetto che si perde lungo il fianco di un’abitazione privata.
Ad aprirmi la porta con modi gentili ed inaspettati è un distinto avvocato di Ferrara, di cui non riporterò il nome per rispettarne la privacy. Trovarmi a poche ore dalle feste nella sua casa ricca di decorazioni natalizie è straniante ed emozionante. Un albero di Natale enorme con qualche dono impacchettato alla base domina la scena in un salone fitto di oggetti dal sapore elegantemente british. Nell’ingresso una collezione di teddy bear natalizi usciti dai magazzini londinesi di Harrods salutano da un divano ormai troppo stretto per loro. Luci calde e tante decorazioni lasciano intendere che qui il Natale è studiato nei minimi dettagli e abbiamo a che fare con un vero collezionista.
Ogni anno la foto del suo giardino fa il giro della rete. Altro che albero in vetro di Murano, qui si ritrova il vecchio calore natalizio che mette un po’ d’accordo tutti…
Non sono su Facebook ma mi hanno detto che ci sono sempre molti apprezzamenti. A volte trovo dei biglietti nella buchetta delle lettere, qualcuno mi ringrazia e la cosa mi rende felice. Il mio è un modo di dire Buon Natale a tutti, una tradizione di famiglia importata però da Londra.
Avvocato, Lei è londinese?
Sono di Ferrara ma considero Londra la mia seconda città: a 17 anni sono rimasto un anno a viverci per studio e da allora mi porto dietro il suo stile, come un marchio. Rinuncio ad altri viaggi per tornarci due o tre volte all’anno, una sempre nel periodo natalizio.
Il suo è un giardino all’inglese.
Gli addobbi sono in realtà qualcosa di semplice: alberi di natale con luci calde e uniformi, lanterne bianche con candele rosse. Se vai a Londra in questo periodo potresti trovare decorazioni simili in interi quartieri, i vicini tendono ad uniformarsi uno con l’altro.
Ha mai suonato qualche campanello per ammirarne il giardino privato?
Mi capita di fermarmi a vedere alcune case ma non chiedo di entrare. Gli inglesi sono diversi da noi per mentalità e temperamento, non sono così aperti…
Questo giardino lo ha creato lei? Riesce a fare tutto da solo o c’è uno staff che la aiuta?
Ho due giardinieri che lo curano in questo periodo, lo seguono ogni settimana. Io però scelgo le piante, che acquisto da decenni sempre dai fratelli Zerbini, o le luci rigorosamente bianche. Impieghiamo circa una settimana ad allestirlo, per tradizione il 1 dicembre il giardino dev’essere pronto come lo vedete e rimane così fino a fine gennaio.
Non si scherza con le tradizioni.
Su questo prevale in me una parte infantile anche se adesso sono cresciuto… questa era la casa di mio nonno e la tradizione è iniziata tanti anni fa. Mia madre seguiva il giardino con molta scrupolosità, io oggi mi occupo più che altro degli acquisti delle piante. Molte in realtà si rinnovano spontaneamente, tipo le azalee, o i rododendri.
Che piante utilizza?
Sono abeti, ma ci sono ad esempio anche particolari bacche norvegesi per decorazione. Questo giardino veste quattro stagioni completamente diverse: lo rinnoviamo anche negli altri periodi dell’anno, il suo aspetto è particolare e curato in ogni momento. In Inghilterra un giardino simile non è legato strettamente al Natale, a parte le candele rosse nelle lanterne bianche la mia potrebbe essere una normalissima decorazione invernale anglosassone che permane per tre o quattro mesi.
Non è mai venuto nessuno da qualche quotidiano o rivista a fotografarlo all’interno?
Soltanto una rivista di settore, GiardinAntico, sia nel 2011 per il giardino estivo che alla fine del 2014 con l’assetto invernale che si vede oggi.
Forse non hanno fretta, tanto rimane simile ogni anno.
In realtà no… non vedo l’ora di mostrare alla città il mio prossimo progetto! Ho fatto una scelta irrazionale e quando la vicina è rimasta vedova vendendo l’altra metà di questa casa l’ho acquistata io. Le unirò e così sarà per il giardino, che risulterà raddoppiato, i punti visibili passando per via Cassoli saranno due. Sto già studiando come allestirlo insieme ai giardinieri, sarà bellissimo.