17 Febbraio 2023

Ecco com’è il nuovo Palazzo dei Diamanti: un Rinascimento dentro e fuori

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A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riapre oggi, 18 febbraio 2023, accogliendo la mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. Se siete curiosi di saperne di più su questi due importanti artisti leggete l’approfondimento di Catalina Golban sulle pagine di FILO.

Ma è anche il giorno di togliere il velo ai lavori, ancora in parte work in progress, del nuovo allestimento espositivo, che include ora un giardino recuperato e valorizzato, una galleria in vetro che lo attraversa, una caffetteria e un bookshop degni di questo nome e al passo con i tempi. Oggi vi portiamo innanzitutto in giro per le sale e gli spazi esterni per mostrarvi tutte le novità, rimandando il racconto della mostra ad un successivo articolo. Pronti? Si parte.

IL CORTILE INTERNO SI PRESENTA CON UN MANTO ERBOSO COMPLETO, POSIZIONATO A ZOLLE PREFINITE. SONO STATI INOLTRE RIMOSSI I SENTIERI DI GHIAIA CHE CONDUCEVANO AL POZZO CENTRALE
le sale hanno pareti rosso scuro, un’illuminazione elegante e spot, per valorizzare le opere, tutto intorno luci soffuse e didascalie in bianco per accompagnare la visita
una sala espositiva con una delle opere più grandi di lorenzo costa
al termine della prima ala, ecco Il nuovo progetto di collegamento verso la seconda, il cui tracciato appare già nelle stampe settecentesche di Andrea Bolzoni (1782): consiste in una struttura leggera, trilitica, essenziale, realizzata in legno – solo in parte chiusa da vetrate – che si estende nel giardino, rimarcandone le geometrie principali.
i tamponamenti vetrati scorrevoli, che proteggono il percorso nelle stagioni meno favorevoli, consentono l’apertura completa in modo da ripristinare la continuità fisica tra il cortile rinascimentale e il giardino retrostante. La nuova struttura, infatti, non solo collega le due ali del palazzo ma appartiene, proprio per la sua natura effimera, al giardino.
in fondo alla galleria è possibile girare a sinistra e proseguire al coperto fino alle ultime sale espositive oppure uscire tramite una porta all’esterno.
l’esterno verso le sale espositive e la caffetteria
una parte del colonnato in legno nero accompagna i visitatori verso il nuovo giardino, ancora work in progress
il colonnato completo con la porta di uscita
Recuperando le suddivisioni dell’antico brolo in riquadri quadrati e rettangolari, testimoniate dalle stampe del Bolzoni (1782) e dal rilievo del 1843, il progetto del giardino vuole riportare alla luce l’assetto documentato dalla seconda metà del Settecento in poi come attesta la ricerca storica su casi coevi.
Le alberature preesistenti, disposte “all’inglese”, sono state mantenute e si intersecano con i tracciati ortogonali dell’antico brolo. Due nuovi elementi completano il giardino: la quinconce (prescrizione agricola tramandataci dai trattati romani per garantire una coltivazione razionale a filari sfalsati) di lecci che crea un filtro tra il giardino e il palazzo, e lo specchio d’acqua circolare.
il colonnato è distante dal muro che definisce la corte principale: sancisce infatti la volontà di lasciare unO spazio vuoto, una sorta di area di rispetto, confermando in questo modo il suo ruolo di filtro tra due spazi esterni
il percorso espositivo riprende poi entrando nella seconda ala dalla loggia che affaccia sulla corte principale, non più dal fondo risalendo fino al bookshop come un tempo. Una targa all’ingresso della sala ricorda e omaggia la nascita dell’officina ferrarese.
la vista della corte dall’ingresso alla seconda ala
Nel percorso tra le ultime sale è possibile accedere ad una piccola stanza con la “sauna del duca”, rinvenuta durante i lavori di restauro e di cui si ignorava l’esistenza fino a pochi mesi fa. il pavimento consente di vederla dall’alto in perfetto stato conservativo.
DALL’ ULTIMA SALA SI ACCEDE AL BOOKSHOP, RICAVATO ALL’INTERNO DI QUELLO CHE ERA IL MUSEO DEL RISORGIMENTO e della resistenza: LO SPAZIO AMPIO E LUMINOSO È FINALMENTE DEGNO DI UN LUOGO COME PALAZZO DEI DIAMANTI
la sala principale del bookshop con la cassa al centro
dal bookshop un corridoio porta di nuovo fuori alla corte principale del palazzo e alla nuova caffetteria, elegante e moderna, a forma di C con un bancone centrale. sarà naturalmente accessibile anche da corso ercole i d’este con orari differenti da quelli della mostra a palazzo diamanti.
c’è anche un esterno: la statua oblunga con le mani al cielo viene direttamente dal giardino del PAC, nello stesso cortile che ospitava fino a poco tempo fa il monumento A re vittorio emanuele II (che all’inizio del secolo scorso era davanti al duomo!)
ve lo ricordate? il vecchio ingresso del museo del risorgimento e della resistenza, senza cannoni e passerelle, oggi consente l’accesso al bookshop di palazzo dei diamanti
c’è anche una nuova saletta, nei paraggi della caffetteria: aula didattica o nuovo spazio espositivo?
Vista la mostra, bevuto un caffè, si può uscire anche da qui!

Tutte le foto sono di Eugenio Ciccone, quella in copertina è di Marco Cappelletti, per gentile concessione di LABICS.