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In un’estate in cui tanti hanno rinunciato a organizzare eventi e le iniziative pubbliche a Ferrara sono state spesso appannaggio dell’amministrazione comunale stessa, c’è anche chi ha sfidato i tempi incerti, la calura estiva e la naturale diffidenza del pubblico verso cose nuove.
Ma il pubblico del teatro Ferrara OFF è quanto di meglio si possa desiderare: è un gruppo che è cresciuto negli anni grazie al passaparola e soprattutto ad un grande lavoro dell’omonima Associazione nel fidelizzare e coinvolgere gli appassionati di un certo modo di fare teatro. Durante l’anno i posti a sedere (tutti rigorosamente diversi in forme e colori) sono spesso esauriti, le proposte spaziano da produzioni proprie ad autori lontani dai soliti circuiti mainstream. Chi partecipa ad uno spettacolo lo fa dunque non tanto per il richiamo del cartellone quanto più per la fiducia che ripone nelle proposte artistiche che OFF porta avanti ormai dal 2013 tra spettacoli, laboratori, proiezioni e corsi di recitazione. Un lusso che può permettersi chi sa innovare, sperimentare ed osare, come ancora una volta è successo in questi mesi con la rassegna “Estate sul baluardo”, dove il teatro ha mescolato le sue carte con le associazioni “vicine di casa”, MusiJam e Ultimo Baluardo, che gestisce le sale prove di Sonika.
Rassegna che si chiude mercoledì 12 agosto con Rischiotutto, uno spettacolo del tutto unico ed originale, ideato e scritto durante il lockdown da Giulio Costa, regista e direttore artistico di Ferrara OFF.
Giulio, come è andata questa sperimentazione estiva post-covid? Come ha reagito il pubblico?
Siamo molto soddisfatti di Estate sul baluardo, sia per la collaborazione che si è creata fra le associazioni (Ferrara Off, Ultimo Baluardo, MusiJam) che hanno sede presso il Centro Culturale Slavich, sia per il numero di spettatori che hanno riempito – nei limiti delle ordinanze vigenti – gli spazi all’aperto del baluardo del Montagnone. La rassegna ha ospitato spettacoli, reading, concerti, djset, e, grazie a questa diversificazione di proposte, è stato possibile intercettare diversi target facendo riscoprire il piacere delle rappresentazioni dal vivo.
Come ultimo atto proporrete un titolo curioso che fa il verso ad una celebre trasmissione. Di cosa tratta “Rischiotutto”?
Si tratta di una produzione nata nelle settimane di Estate sul baluardo. Ho chiesto a Gloria Giacopini e Antonio Anzilotti De Nitto (ospiti della rassegna con due monologhi di cui sono autori e interpreti), con cui avevo lavorato precedentemente in Futuro Anteriore (spettacolo che durante il lockdown si è classificato secondo in un importante concorso nazionale, il Premio Inbox), di chiudersi in sala prove con me per dare vita a uno spettacolo che richiamasse il genere del varietà. Da qui il titolo che si ispira alla trasmissione televisiva Rischiatutto; tra l’altro, la parola “rischio” mi sembrava perfetta dopo tanti mesi di paura e in una situazione di costante emergenza sanitaria. Di fatto, però, come spesso succede, il processo delle prove ci ha portati a uno spettacolo (sarebbe meglio dire a uno “studio”, visto che è un work in progress) per alcuni versi imprevedibile e ironico, che non si può definire in alcun modo varietà sebbene ne mutui la sequenza di differenti momenti scenici.
Attori sul palco e spettatori in platea o le carte si mescoleranno come altre volte è capitato all’Off?
Gli attori rimarranno sul palco e gli spettatori in platea in modo convenzionale ma, forse, mai come in questo caso, si rifletteranno gli uni negli altri. Pur senza deciderlo a priori, il tema del “rischio” ci ha portati a indagare il lockdown e a improvvisare momenti, stati d’animo, fantasie, personaggi che tutti quanti abbiamo visto e/o vissuto. E quando dico “tutti quanti” penso davvero a tutti quanti. Personalmente non mi era mai successo di vivere un momento storico in maniera così universalmente condivisa: ho quindi sentito l’urgenza di parlare di questo periodo e di condividerlo con il pubblico.
Chi sono gli attori sul palco? Saranno una sorta di presentatori o si può parlare di una vera e propria trama?
Sul palco ci saranno solo Gloria Giacopini e Antonio Anzilotti De Nitto, che dovranno seguire una sequenza di azioni da improvvisare. Io rimarrò al di fuori della scena ma, nel corso della serata, interverrò da “agente esterno”, in maniera tale che gli interpreti e gli spettatori siano costretti a mettere in discussione ciò che vedono e ciò che fanno. Un po’ come è accaduto con la pandemia.
Si parla di rischio, e di paure da affrontare. Se guardi al futuro come vedi una ripartenza dei teatri in autunno e in particolare della programmazione di OFF?
Penso che sarà una ripartenza in parte molto ragionata – affinché tutto avvenga nel massimo rispetto delle ordinanze – e in parte estremamente libera, e mi riferisco ai linguaggi scenici e ai contenuti che verranno affrontati. Da questo punto di vista le prove delle ultime settimane mi hanno insegnato molto: innanzitutto a non programmare, ad attendere che le cose emergessero da sé, ad accettare di non avere risposte definitive. Il risultato è una produzione difficile da inquadrare e, forse, in futuro da vendere; nonostante ciò, oggi la sento profondamente necessaria: e spero che lo sia anche per spettatori che avranno voglia di “rischiare” con noi. Se quindi penso al teatro in generale o alla programmazione, mi auguro che questo atteggiamento di “rischio” rimanga vivo nei mesi a venire, affinché Ferrara Off possa diventare un luogo dove dar vita – in sicurezza e con coraggio – a momenti di aggregazione, scambio e crescita comune.
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INFO
Lo spettacolo si terrà sul palco all’aperto nel giardino retrostante Ferrara Off (Viale Alfonso I d’Este 13). Per rispettare le misure di prevenzione da contagio i posti sono limitati e sono richiesti la prenotazione ed il pagamento online tramite il sito www.ferraraoff.it/estate-sul-baluardo
Ingresso: 12 euro non soci, 10 euro soci Ferrara Off, 8 euro Under30 e 5 euro Under18/studenti universitari. Informazioni al numero 333.6282360