31 Gennaio 2020

Micromobilità: in giro in monopattino elettrico per Ferrara

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Una rivoluzione silenziosa ed ecologica. L’avvento dei monopattini elettrici sta facendo parlare parecchio di sé un po’ in tutta Italia e non passa giorno senza che spunti qualcuno di nuovo in giro, anche in una città piccola come Ferrara, che veleggia leggero tra biciclette e pedoni incuriositi.

Leggerezza è la parola chiave di questo mezzo di trasporto futuristico: se avete provato uno dei modelli in vendita o a noleggio nelle grandi capitali europee o italiane, vi sarete sentiti appunto leggeri e straniti, un po’ come Marty McFly in Ritorno al Futuro, quando fluttua in aria con un hoverboard Mattel sottratto ad una bambina. Le auto elettriche stupiscono per consumi e silenzio, le biciclette a pedalata assistita ci aiutano in salita senza sforzo ma il monopattino lo avevamo relegato soltanto alla sua dimensione ludica fino a poco tempo fa. Usarlo oggi come alternativa all’auto per recarsi al lavoro fa tornare bambini e diverte non poco.

LA LEGGE
Criticati da molti per il potenziale pericolo arrecato ai pedoni, in Italia ne circolano al momento oltre centomila: dal primo gennaio è ufficialmente finito il periodo di sperimentazione anche da noi (legge di Bilancio 2020, n.160 comma 75). Per guidarne uno non servono patenti, assicurazioni o casco, a patto che si rispettino queste semplici regole:

  • come le biciclette i monopattini possono circolare sulle sedi stradali (urbane ed extraurbane su tutto il territorio nazionale) ma non sulle autostrade, superstrade e soprattutto NON sui marciapiedi
  • devono avere una potenza non superiore ai 500 watt e una velocità massima di 20 km/h. Il casco non è obbligatorio.
  • nelle aree pedonali va mantenuta una velocità inferiore ai 6 km/h, circa come una persona che cammina molto speditamente

A NOLEGGIO
I primi giorni dell’anno trovandomi a Torino per una breve vacanza ho avuto modo di provare uno dei tanti monopattini LIME a disposizione in città: sono parcheggiati ovunque (talvolta in modo maleducato in mezzo a strade e marciapiedi ostruendo il passaggio: tra qualche anno sarà un problema?) e si sbloccano con un QR code, fotografato tramite apposita App (link Google Play / App store)

Sono rimasto impressionato da semplicità del servizio, velocità del monopattino e facilità di utilizzo anche per chi non ha mai guidato uno scooter da ragazzino. Si, non ho mai guidato uno scooter da ragazzino.

I primi giorni dell’anno sono sempre i migliori per fare buoni e nuovi propositi, così tornato a Ferrara mi sono guardato in giro per acquistarne uno, pienamente convinto di lasciare a casa l’auto il più possibile e andare in giro evitando code e soprattutto a costo zero.

ACQUISTARE UN MONOPATTINO
I modelli più venduti al momento sono senz’altro due, lo Xiaomi M365 Pro e il Segway Ninebot SE2 sui quali trovate ampia letteratura in rete, video dimostrativi, unboxing, test-drive, eccetera. Non starò a dilungarmi qui sulla tecnica per raccontarvi invece dell’utilizzo che ne ho fatto in questi giorni in città.

Dove si trovano in vendita? L’onnipresente Amazon ha buoni prezzi ma non i migliori, ogni tanto qualche modello è in offerta online o in negozio a Unieuro, MediaWorld, Euronics… Tramite coupon online potete trovarli importati dall’estero risparmiando parecchie decine di euro (controllando bene le condizioni sulla garanzia). Alla fine la mia scelta è ricaduta sul Segway Ninebot SE2, che ho acquistato approfittando di un’offerta temporanea a 299 € sul portale Bikester.

il segway Es2 fotografato in piazza davanti al Duomo di Ferrara (foto di Rudy Bandiera)

E A FERRARA?
Ferrara
è la città delle biciclette per eccellenza, offre un’ampia area a ciclabilità diffusa, corrispondente al centro storico entro il perimetro della cinta muraria, quasi del tutto priva di piste ciclabili. La rete ciclabile vera e propria si sviluppa invece all’esterno delle mura tramite piste ciclabili radiali e di collegamento tra le stesse.

Qui la mobilità sostenibile non dovrebbe essere un miraggio: il monopattino non è altro che un mezzo moderno e smart per muoversi negli stessi itinerari cicloturistici già esistenti. La mappa della rete ciclabile è consultabile a questo indirizzo su Openstreet Map. Nonostante queste premesse, a Ferrara esemplari in giro se ne vedono ancora pochi, certo in aumento a vista d’occhio, ma manca del tutto un regolamento comunale che indichi come, dove, cosa. Nel momento in cui scrivo si trova traccia solo di un’interrogazione del consigliere PD Aldo Modonesi al Sindaco Alan Fabbri nel luglio 2019, a cui non è stata ancora data risposta:

…si chiede se Sindaco e Ass. alla mobilità intendano attivare, e con che tempi e con quali modalità, la sperimentazione approvando […] l’apposita delibera di Giunta comunale che adotti il piano della sperimentazione della micromobilità elettrica, andando a regolamentarne oltre che la circolazione anche la sosta.

Nel frattempo le cose si muovono veloci come un monopattino, appunto: a Ferrara da qualche mese è attivo un servizio di noleggio di questi mezzi elettrici del tutto particolare. EcoMobilityPlus nasce dall’idea di Marco e Stefano che in oltre 20 anni di esperienza nel campo dell’automazione industriale hanno sviluppato anche a Ferrara una risposta allo sharing a flusso libero, con i Check-Point. Qualsiasi struttura ricettiva, come hotel, b&b, bar, può usufruire dei loro veicoli elettrici (monopattini ma anche e-bike, e-scooter) per un periodo definito, noleggiandoli alla propria clientela con la garanzia di marginalità libera sul prezzo applicato all’utente finale.

A Ferrara ci sono due check-point: il Lady Bike Bar in Piazzetta Cacciaguida rappresenta non solo un punto di riferimento per la mobilità sostenibile in pieno centro ma una svolta per la riqualificazione di un area abbandonata da tempo. L’altro è il Caffè Vienna di via Bologna: in entrambi il cliente occasionale è in grado di noleggiare un mezzo di persona, senza l’utilizzo di app. Partner della rete è anche Elerent, che ha un punto vendita e noleggio all’angolo tra Corso Porta Po e via Cittadella.

Un’altra formula interessante messa a punto da EcoMobilityPlus riguarda il noleggio a lungo termine per il welfare aziendale, ovvero l’opportunità da parte delle aziende di fornire ai propri dipendenti alcuni veicoli elettrici per gli spostamenti casa-lavoro.

LA PROVA SU STRADA
Ho chiesto al blogger e comunicatore Rudy Bandiera un parere sul suo monopattino, dopo circa un mese di utilizzo: è il primo di cui ho letto pubblicamente un post sull’argomento su Linkedin i primi giorni dell’anno e, come spesso accade, da cosa nasce cosa e le opinioni di qualcuno influenzano le scelte di qualcun altro.

Il monopattino ha cambiato il mio paradigma di spostamento cittadino: penso proprio in modo diverso. Le distanze e i tempi sono del tutto azzerati, per andare da casa mia (Terranuova) al mio ufficio (incrocio via Bologna e Foro Boario) ci metto 8 minuti secchi. Posso arrivare in ogni punto della città senza problemi e posso tornare anche indietro, visto che l’autonomia del monopattino mi permette di essere molto libero.
Le criticità sono di certo legate alle buche per strada, sulle piste ciclabili tipo viale Volano, visto che le ruote piccole sono molto sensibili alla strada. Specie la sera, si deve fare molta attenzione perché prendere un buco è un attimo. Per quello che riguarda il parcheggiare mi comporto come fosse una bici: ho comprato un lucchetto ad anello che lego alle rastrelliere per biciclette. Ecco, l’unico sine qua non è trovare le rastrelliere! Ovviamente, quando vado in posti in cui devo rimanere per molto e che hanno lo spazio, lo porto dentro.

il display del ninebot es2 mostra velocità e batteria residua

Le mie impressioni dopo 3 settimane di utilizzo nel tragitto casa-lavoro sono altrettanto ottime: l’autonomia è di circa 20 km utilizzandolo ad una velocità massima di 20km/h, oppure di 12 km se utilizzato in modalità “sport”, raggiungendo così picchi di 27km/h. Andare a quella velocità senza casco può essere pericoloso, vista la posizione eretta che si mantiene durante il viaggio, che protegge meno il corpo rispetto ad una bicicletta. Ci sono comunque modelli in commercio che raggiungono addirittura i 45 km/h e hanno autonomia superiore grazie a batterie aggiuntive o altre soluzioni, il costo lievita un bel po’ ma tenete conto soprattutto che in Italia sopra i 20km/h siete passibili di multa.

In una città come Ferrara gli spostamenti hanno una distanza contenuta quindi l’autonomia non è un problema particolare: si ricarica a casa o in ufficio completamente in 3 ore circa, il caricabatterie è simile a quello di un portatile di qualche anno fa e sta nello zaino. Piegato rimane nel bagagliaio dell’auto, se abitate fuori città e volete lasciare l’auto in qualche parcheggio ai margini del centro storico.

Per darvi qualche riferimento:
Stazione / Piazzale Medaglie d’oro, seguendo l’asse Cavour-Giovecca: 2,5 km
Porta degli Angeli / Piazza Travaglio, seguendo l’asse Ercole d’Este-Corso Martiri-Porta Reno: 2 km
Piazza Travaglio / Fiera, seguendo via Bologna: 3,5 km
Stazione / Pontelagoscuro, seguendo viale Po-via Padova: 5 km

la mappa di metrominuto ferrara con le distanze a piedi o in bici (DOWNLOAD)

Sulle piste ciclabili è il mezzo ideale, a bordo strada sporge comunque meno di una bicicletta, ha luci laterali, sottostanti e un faro molto potente frontale quindi si fa notare il giusto per non essere investiti. Non si suda nemmeno un po’, l’arrivo in ufficio non richiede cambio vestiti, almeno in questi mesi invernali. I piedi rimangono uno davanti all’altro oppure affiancati e non si affatica la schiena. Ho già detto che è estremamente divertente da usare?

DIFETTI
Nonostante sia ammortizzato davanti e dietro l’asfalto a volte è molto grezzo e irregolare e il monopattino è meno silenzioso, idem sul pavè dove traballa molto: non è ideale attraversare queste superfici se non per lo stretto necessario. Non è senz’altro il mezzo di trasporto definitivo, quello che rimpiazza del tutto la classica accoppiata automobile-bicicletta: se piove è molto più pericoloso di una bici per via delle ruote piccole, entrare nelle pozzanghere è un azzardo da evitare e con il ghiaccio non ne parliamo. Non è adatto allo sterrato, quindi addio Mura e Sottomura, parcheggiarlo fuori dai negozi richiede sempre di trovare un palo cui legare la ruota per evitare furti, oppure si può piegare in due ed essere trasportato a mano, ma pesa 14 Kg quindi va bene solo per entrare in un luogo, non per camminarci a lungo.

C’è bisogno che la rivoluzione elettrica non sia solo tecnica ma parta prima di tutto dalle amministrazioni e dalla pianificazione urbanistica: Ferrara è la città delle biciclette ma percorrere Corso Giovecca, Corso Porta Mare e Porta Po è ancora molto rischioso per i velocipedi e gli incidenti restano molto frequenti. Sensi unici, corsie preferenziali lente, raccordi tra le piste ciclabili saranno le vere urgenze da affrontare nei mesi a venire per dare pieno sviluppo alla mobilità sostenibile e fare in modo che monopattini ed e-bike non rimangano soltanto un gioco per qualche curioso smanettone. Abbiamo iniziato la raccolta differenziata non senza proteste e fatiche, ora è il momento di liberare l’aria dalle troppe macchine semivuote che circolano ogni giorno. Si può fare.