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Non ci metteremo certo a giudicare per l’ennesima volta l’albero di Natale in vetro di Murano che tanto sta facendo discutere i ferraresi. Si tratta di un manufatto artistico e come tale va valutato: ci sono quelli cui piace l’arte contemporanea, quelli cui piace il vetro di Murano ma non l’arte e infine ci sono i più tradizionalisti affezionati all’immagine del Natale di quando erano bambini: Babbo Natale, le renne, il panettone con i canditi che vogliono un abete-a-tutti-i-costi.
Non c’è una ragione nel mezzo: ognuno interpreta il simbolo del Natale a suo modo, secondo i propri gusti, senza che qualcuno abbia nulla da ridire se si sperimentano nuove idee nella pubblica piazza: può piacere o no il risultato finale ma il cambiamento è spesso sinonimo di intelligenza.
Ancora una volta però l’organizzazione del Natale nella piazza cittadina riesce a strapparmi queste poche righe di denuncia, quando mi ero ripromesso di non scrivere male per il terzo anno di fila delle bancarelle sul Listone, che nel 2015 dopo lunghe polemiche e grandi pensamenti, tira e molla tra amministrazioni ed esercenti, esibiscono in aggiunta qualche sparuta casetta di legno ad inizio piazza, rendendo tutto ancora più fieristico, fuori posto e grottesco.
Ma i cartelloni pubblicitari intorno all’albero non si possono davvero accettare. Certo dobbiamo coprire le spese, sono le esigenze degli sponsor, le aziende locali che si impegnano per garantire lo sfarzo caloroso e colorato in occasione delle feste, per la gioia delle famiglie e del turismo che arriverà – dicono – a fiumi per vedere tutto questo. Eppure vedere la pubblicità davanti ad un Duomo secolare e una piazza vestita a festa, come a bordo di un campo di calcio qualsiasi, è di una violenza inaccettabile.
È un’idea talmente sbagliata che sorprende si siano riuniti intorno ad un tavolo persone che di mestiere organizzano eventi e l’abbiano non solo proposta ma anche votata ed approvata. Siamo in piazza o al centro commerciale? Se per avere un albero nuovo e originale dobbiamo sorbirci anche le pubblicità come in tv allora no, grazie, ridateci l’abete senza lo spot intorno.
Eppure bastava poco: un concorso di idee, aperto a illustratori, fotografi o qualunque altra forma di arte. Avrebbero realizzato delle mini tavole a tema, oppure un’unica opera risultata vincitrice a cingere l’albero in basso. In piccolo in basso si sarebbe potuto scrivere (in modo uniforme) tutti i nomi degli sponsor che hanno gentilmente offerto quel cartellone, il tutto per rendere omogeneo e gradevole il risultato finale, quantomeno in stile con l’albero scelto. La gente avrebbe fotografato, condiviso sui social questa ulteriore opera d’arte con conseguente pubblicità e ritorno d’immagine per queste aziende così sensibili, mentre oggi campeggiano sui giornali e in rete commenti negativi da ogni cantone. Contenti dell’investimento e del vostro logo enorme ed invadente?
E cosa dire della radio che dagli altoparlanti accompagna le passeggiate dei ferraresi in piazza? Come è potuto venire in mente a qualcuno che avremmo gradito ascoltare musica scelta da altri, che non fossimo noi stessi nel privato delle nostre cuffie? Da quando è diventato bello ascoltare in maniera imposta qualsiasi cosa, che potrebbe non solo non incontrare i nostri gusti ma anche mutare l’umore di una giornata mentre passeggiamo per il centro storico? Una violenza commerciale che impone a tutti un modo di intendere il Natale nella pubblica piazza totalmente insensato.
Così anche una persona tranquilla come il sottoscritto finisce per diventare un brontolone, un umarell del Listone prima ancora di raggiungere l’età della pensione. Non dovevamo essere tutti più buoni in questo periodo?
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AGGIORNAMENTO 4 dicembre ore 11.16:
i cartelloni pubblicitari intorno all’albero di Natale questa mattina sono spariti. Trionfa il buon senso o è solo in vista dello spettacolo inaugurale di domani e verranno poi rimessi al loro posto?